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autore
brano
 
Apuleio
Della magia, 23
 
originale
 
[23] Quod si haec exempla nihili putas ac me non ad causam agundam, uerum ad censum dis[s]erundum uocasti, ne quid tu rerum mearum nescias, si tamen nescis, profiteor mihi ac fratri meo relictum a patre |HS XX| paulo secus, idque a me longa peregrinatione et diutinis studiis et crebris liberalitatibus modice imminutum. nam et amicorum plerisque opem tuli et magistris plurimis gratiam retuli, quorundam etiam filias dote auxi; neque enim dubitassem equidem uel uniuersum patrimonium impendere, ut acquirerem mihi quod maius est contemptu patrimonii. tu uero, Aemiliane, et id genus homines uti tu es inculti et agrestes, tanti re uera estis quantum habetis, ut arbor infecunda et infelix, quae nullum fructum ex sese gignit, tanti est in pretio, quanti lignum eius in trunco. at tamen parce postea, Aemiliane, paupertatem cuipiam obiectare, qui nuper usque agellum Zarathensem, quem tibi unicum pater tuus reliquerat, solus uno asello ad tempestiuum imbrem triduo exarabas. neque enim diu est, cum te crebrae mortes propinquorum immeritis hereditatibus fulserunt, unde tibi potius quam ob istam teterrimam faciem Charon nomen est.
 
traduzione
 
Ma se questi esempi non valgono niente per te e se mi hai citato non per trattare la causa ma per inventariare i miei beni, perch? t? non abbia a ignorare nulla delle mie cose, - supposto che tu non sappia - dichiaro che a me e a mio fratello mio padre lasci? circa due milioni di sesterzi: e questo patrimonio per i lunghi viaggi, per i miei continui stud? e le frequenti liberalit? fu alquanto diminuito. A molti amici prestai soccorso, a moltissimi maestri diedi segni della mia riconoscenza e di alcuni anche dotai le figliole: e non avrei affatto esitato a sacrificare anche tutta la mia ricchezza per acquistare un bene che del patrimonio vale assai pi?. Ma tu, Emiliano, e gli uomini della tua razza, gente incolta e selvaggia, valete soltanto quello che possedete: cos? come l'albero sterile e infelice, che non produce alcun frutto, vale soltanto il legno del suo tronco. Lascia per l'avvenire, Emiliano, le invettive contro la povert?, tu che ora ? poco quel campicello di Zaratha, l'unico che ti avea lasciato tuo padre, solo con un solo asinello in tre giorni lavoravi verso la stagione delle pioggie. Perch? solo da poco tempo la morte che infierisce tra i tuoi parenti ti ha rassodato con eredit? che non ti spettavano affatto: donde a te, piuttosto che da codesta tua orribile figura, ? venuto il nome di Caronte.
 

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